C’è chi cerca consigli per dormire in barca non avendo mai passato una notte a bordo, e chi
invece è alla ricerca di spunti e suggerimenti perché ha già vissuto almeno un’esperienza di questo
tipo, senza però riuscire a dormire in modo soddisfacente. Non deve certo meravigliare: si pensi
che spesso si fatica a prendere sonno persino nel proprio letto di casa, o in hotel in cui tutto è
studiato nel dettaglio per offrire un confortevole riposo! In barca i fattori che possono concorrere a
disturbare il sonno sono infatti tanti, dall’umidità alla temperatura, dal rollio al rumore
proveniente dalle altre imbarcazioni eventualmente vicine, dall’eccitazione per il fatto di trovarsi a
bordo fino magari a un filino di preoccupazione per la tenuta dell’ancoraggio. Vediamo quindi quali
sono gli aspetti a cui pensare per riuscire a dormire in barca e risvegliarsi freschi e riposati il
mattino seguente.
Scegliere il posto giusto: in porto o in rada
Il primo fattore importante per migliorare il sonno in barca è la scelta dello spot giusto in cui
ormeggiare: in linea di massima la scelta si divide tra il dormire in rada e il dormire in porto,
sapendo che ognuna delle due opzioni presenta pro e contro.
Di certo dormire in rada è un’alternativa affascinante, più wild, nonché gratuita, non avendo a che
fare con le tariffe d’ormeggio dei porti turistici. Passare il tempo in rada vuol dire essere
maggiormente al contatto con la natura, lontani dalla civiltà, e possibilmente lontani da altre barche
– anche se spesso le rade “migliori” nei periodi più hot finiscono per essere prese d’assalto.
Ovviamente per dormire tranquilli in rada necessario trovare una baia riparata, e gestire
attentamente l’ancoraggio, per non ritrovarsi magari con l’ancora che ara, con tutti i rischi che
questo comporta (per questo motivo tanti diportisti non riescono a chiudere occhio in rada).
Dormendo in porto si evitano questi disturbi; certo, non si è più da soli in mezzo alla natura, ma si
moltiplica il comfort, potendo contare su energia elettrica, acqua potabile, servizi igienici, docce,
baretti, ristoranti e il necessario per fare cambusa, tutte cose che in una notte “alla fonda” sono
ovviamente da dimenticare. Nessuna delle due opzioni è automaticamente la migliore per dormire
in barca: tutto dipende da come si desidera passare la notte!
Dormire in barca sotto le stelle: con qualche accorgimento si può fare
A qualcuno potrebbe venire l’idea di dormire sì in barca, ma all’aperto, non in cabina. Questo può
essere motivato dal fatto di non avere una cabina, come spesso accade a chi fa campeggio nautico
con un natante di dimensioni ridotte; o per l’appunto dalla volontà di restare all’aperto, a contatto
con la natura. Ebbene, durante i mesi più caldi dell’anno questo è assolutamente fattibile anche
nelle nostre acque mediterranee, seppur con qualche accortezza. Verificate le previsioni meteo, e
quindi con una certa sicurezza di non avere a che fare con la pioggia, sarà bene optare per il
pozzetto, sotto la cappottina, per evitare almeno un po’ di umidità; è una buona idea avere con sé
un sacco a pelo leggerissimo, o eventualmente un sacco lenzuolo, sapendo che allo scendere della
temperatura l’umidità già citata potrebbe risultare fastidiosa.
Dormire in navigazione: i nostri consigli
E se non si scegliesse di dormire né in porto né in rada, quanto invece in navigazione? Qui
ovviamente si parla di una barca con a bordo un equipaggio di più persone, in cui si decide di
continuare a navigare anche dopo il tramonto, con tutte le attenzioni del caso. Il consiglio in questicasi è sempre quello di organizzare dei turni, di 2 o al massimo di 3 ore, così da alternare le
persone al timone e garantire allo stesso tempo riposo e sicurezza. Per navigare di notte è infatti
necessario alzare il livello di attenzione, sapendo che – pur avendo a che fare con GPS, radar e via
dicendo – a contare sono sempre prima di tutto gli occhi attenti dello skipper. Di certo il sonno in
navigazione è, per definizione, meno tranquillo, più disturbato, per via dei movimenti della barca,
soprattutto quando si tratta di una barca a vela. E ancora, a disturbare possono essere anche i cambi
di guardia, anche quando a doversi svegliare dovrebbe essere qualcun altro! Con qualche accortezza
che vedremo tra poco, però, anche il sonno durante la navigazione può migliorare.
Alcuni trucchi per dormire meglio in barca
Come migliorare la qualità del sonno a bordo? Ecco qualche suggerimento:
Preparare la cuccia per un sonno tranquillo e sicuro, il che significa, soprattutto per le barche
a vela che continueranno a navigare anche la notte, utilizzare spondine e teli antirollio, per
non rischiare di cadere dalla cuccetta durante il sonno;
Portare con sé dei tappi per le orecchie può essere utilissimo, per ridurre al minimo i
disturbi acustici legati alla navigazione, al movimento delle altre persone, al russare degli
altri dormienti e via dicendo;
Per proteggere la barca e le cime d’ormeggio è normale usare delle molle, le quali però nella
loro versione più classica possono essere rumorose, creando non pochi fastidi a chi vuole
dormire nella barca ormeggiata come in quelle posizionate nei posti barca vicini; il consiglio
è quindi sempre quello di sostituire le molle in acciaio con i più moderni ammortizzatori,
altrettanto efficaci ma anche silenziosi;
Una mascherina per gli occhi, per chi vuole dormire almeno un po’ dopo lo spuntare del
sole all’alba, può essere molto utile;
Nel caso in cui ci si svegli di notte, può essere utile avere una piccola torcia per andare al
bagno, o per andare sul ponte, per muoversi senza urtare niente e senza svegliare gli altri;
In certe notti estive la cabina può diventare molto calda, ed è quindi bene assicurare una
buona ventilazione, con le apposite maniche a vento.
Questi sono i nostri consigli per dormire in barca come dei bebè. Stai cercando un porto
confortevole, protetto e con tutti i servizi del caso per dormire a bordo della tua barca? Prenota un
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