Genova ha sempre qualcosa da offrire al visitatore che decide di ormeggiare nei posti barca del nostro porto turistico Marina Porto Antico. Da qui, in pieno centro storico, è facile raggiungere a piedi tutte le principali attrazioni della città, per visitare il meglio di Genova in un giorno o per dedicare al centro e dintorni il tempo che meritano. Ma c’è chi, sfruttando il nostro servizio di prenotazione posto barca online, è ormai un habituè del nostri ormeggi a Genova, e che quindi conosce già piuttosto bene la città. Ma, per l’appunto, c’è sempre qualcos’altro da scoprire: chi è alla ricerca di una passeggiata all’insegna dell’architettura, della storia, della cultura e della natura, può per esempio prendere in considerazione un’escursione lungo l’acquedotto storico di Genova.
La storia dell’acquedotto storico di Genova
Quando si parla dell’acquedotto storico di Genova si fa riferimento a una particolare via dell’acqua, che attraversa tutta la Val Bisagno per collegarsi fino al porto di Genova. Venne costruito in epoca romana per portare acqua alla città, a partire dal fondovalle creato dal torrente Bisagno. In epoca medievale venne ampliato ed elevato, per riuscire a servire anche i quartieri occidentali: restò ufficialmente in funzione fino alla metà dell’Ottocento, ma in realtà continuò a portare acqua a valle ancora per parecchio tempo. L’ultima goccia arrivà al quartiere del Molo nel 1951.
Il percorso complessivo dell’antico acquedotto di Genova copriva 40 chilometri, per arrivare proprio fino a qui, a pochi metri dai posti barca del nostro porticciolo turistico. Oggi alcune parti dell’acquedotto non esistono più, assorbite dallo sviluppo urbano. Nonostante questo, l’acquedotto storico di Genova si è trasformato in un interessante percorso pedonale, che attraversa borghi, boschi, capolavori di ingegneria di vario tipo e vivaci quartieri, con punti di grande interesse architettonico, culturale e naturalistico.
Il percorso dell’acquedotto storico di Genova
Chi vuole avventurarsi nella passeggiata lungo il vecchio tracciato dell’acquedotto storico di Genova, tra ponti e arcate, può scegliere diversi punti di partenza e di arrivo, in base ai chilometri che si desiderano fare e in base al tempo a disposizione.
Il percorso completo inizia in alta Val Bisagno, in località Cassolo. Chi parte da qui si avvia tra i quartieri di Prato e di Struppa, con la possibilità di fare una piccola deviazione per scoprire l’Abbazia Romanica di San Siro, risalente al 12° secolo. Proseguendo verso Molassana si attraversa il primo dei ponti canali che caratterizzano l’acquedotto, costruito per attraversare la valle senza perdere altezza. Si parla di un attraversamento costruito nel 1777, realizzato attraverso l’edificazione di 22 arcate, per una lunghezza di oltre 600 metri. Addentrandosi nelle vallette successive, tra boschi e colli, è possibile osservare dal basso il Forte Diamante, per arrivare poi a Staglieno, dove si troverà un ponte che non mancherà di attirare l’attenzione dell’escursionista. Si tratta del ponte sul rio Veilino, costruito nel 1837. Sorretto da 19 arcate, alto 20 metri e lungo 450, si sviluppa al di sopra delle guglie del sottostante cimitero monumentale. A questo punto, superato il ponte, si è praticamente in città, giungendo in via Burlando. Qui il percorso dell’acquedotto viene assorbito dai quartieri genovesi, invitando l’escursionista a raggiungere liberamente il centro storico, continuando a piedi o sfruttando i mezzi pubblici. Chi volesse continuare alla caccia del tracciato dell’itinerario dell’acquedotto per lo più scomparso dovrebbe proseguire per i corsi Solferino e Magenta, per poi dover effettuare una scelta in via Bertani: lì infatti l’antico acquedotto di Genova si divideva in due, con il ramo più antico che raggiungeva il Molo, mentre l’altro proseguiva verso la cisterna delle Grazie.
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