Storia e curiosità della Lanterna di Genova che accompagna le imbarcazioni ad ormeggiare sicure nelle acque di Marina Porto Antico
Scegliere Marina Porto Antico vuol dire ormeggiare a pochi passi dalla storia e dalle bellezze del centro storico di Genova, affascinante capoluogo della Liguria. Ancora in mare, prima di giungere in porto, basta alzare gli occhi per poter ammirare la Lanterna, simbolo della città capoluogo della Liguria e respirare la potenza e il vissuto che Genova racchiude.
La Lanterna, che accompagna oggi il viaggio di imbarcazioni e naviganti, con i suoi 77 metri di altezza è il faro più alto del Mediterraneo. La sua costruzione, sul promontorio di Capo di Faro, risale al 1543, ma già prima di lei, nello stesso luogo, sorgeva un’altra torre. Un avamposto fortificato fuori città, edificato, secondo fonti non ufficiali, nel 1128, sulla cui sommità venivano bruciate fascine di legna di erica o ginestra per segnalare ai naviganti l’accesso al porto e per comunicare eventuali avvistamenti di imbarcazioni nemiche, modulando l’intensità del fumo di giorno e delle fiamme la notte. Una leggenda narra che per evitare la possibilità che fosse costruita una torre analoga, il suo progettista fu gettato nel vuoto dalla sommità della sua opera ed una leggenda analoga che fu lanciato di sotto per non essere retribuito.
Dalle fascine di legna all’olio d’oliva: la prima rivoluzione tecnologica del faro
Risale al 1326 la prima “rivoluzione” tecnologica del faro di Genova. Si tratta del passaggio dal fuoco nato dalla combustione delle fascine di legna, all’utilizzo della prima lanterna ad olio di oliva. La sua luce poteva essere concentrata in un fascio grazie all’utilizzo di cristalli trasparenti prodotti da maestri vetrai liguri e veneziani. Per mantenerne più a lungo nel tempo caratteristiche e peculiarità e ritardarne l’usura dovuta all’utilizzo ed agli agenti atmosferici, i vetri venivano cosparsi con un’emulsione a base di albume d’uovo. Una curiosità: dai registri della lanterna si apprende che, tra i guardiani incaricati dell’accensione e della cura delle lampade del faro figura, nel 1449 anche lo zio di Cristoforo Colombo, tale Antonio Colombo.
Per identificare meglio la Lanterna con la città, nel 1340 venne dipinto sulla sommità della torre inferiore, lo stemma del comune di Genova. Verso la fine sempre del XIV secolo, in seguito alla conquista di Famagosta da parte della Repubblica di Genova, all’interno della torre, adibita a prigione, per cinque anni fu imprigionato Giacomo Lusignano, zio del re di Cipro, Pietro Lusignano e proprio all’interno della Lanterna, sua moglie diede alla luce Giano, loro figlio. Nel 1498 la Lanterna, ha l’onore di ricevere anche la visita del grande maestro Leonardo da Vinci, giunto per un sopralluogo alle fortificazioni genovesi, al seguito di Ludovico il Moro. Distruzione e nascita della nuova Lanterna Agli inizi del 1500, Luigi XII scelse il promontorio di Capo di Faro come luogo ideale per erigere una fortezza soprannominata la Briglia.
Nel 1514, durante il bombardamento della fortezza, da parte dalle forze genovesi, capitanate da Andrea Doria, impegnati nella difesa di Genova contro gli invasori francesi, la Lanterna venne colpita e parzialmente demolita. Ricostruita nel 1543 riprenderà la sua funzione di guida per i naviganti che giungevano in Liguria, nelle acque della bella e ricca città. Ma le sventure per il simbolo della città di Genova non sembrano terminate. Nel 1602 un fulmine colpì infatti la lanterna demolendo parte della merlatura della torre superiore. A seguito dell’episodio, nel 1603, venne realizzata una targa in marmo recante la scritta “Jesus Cristus rex venit in pace at Deus homo factus est”. La targa ancora oggi è visibile alla base della torre. Ma nel 1600 la Lanterna divenne anche il palcoscenico di spericolati funamboli che si esibivano su corde protese dalla sommità della struttura ad imbarcazioni ormeggiate in porto.
Da metà 1800 la rivoluzione tecnologica si fa via via più incalzante. Vengono montate sulla lanterna un nuovo sistema di ottiche, molto più potenti e precise (Lenti di Fresnel). Il combustibile utilizzato, costituito ancora dall’olio d’oliva, sarà di lì a poco sostituito nel 1898 con il gas di acetilene, nel 1900 con il petrolio pressurizzato ed infine nel 1936 con l’elettricità. Oggi, la Lanterna dopo aver resistito anche al secondo conflitto mondiale, si staglia ancora maestosa a guidare le imbarcazioni che attraversano la Liguria. E anche chi ormeggia a Genova, a Marina Porto Antico, alzando lo sguardo verso il mare la potrà scorgere in tutta la sua maestosa bellezza, simbolo e memoria della città di Genova.