Il nodo alla galloccia, volgarmente detto nodo di bitta, non lo si dovrebbe nemmeno considerare un nodo. Infatti, non si tratta d’altro che di dare volta alla cima d’ormeggio che arrriva dalla banchina, senza assicurarla in alcun modo, alla galloccia.
Per cominciare si fa passare la cima che arriva dalla banchina, davanti alla galloccia che guarda verso prua.
Disegnando uno “0” alla base della galloccia si ferma la possibile trazione esercitata dalla barca e successivamente si fa un “8” incrociando il corrente.
Per concludere il nodo di bitta, si deve fare un mezzo collo rovesciato.
Questo passaggio finale esiste in un altra variante, secondo la quale si deve disegnare un “OXO”, facendo uno zero alla base della galloccia, un 8 e poi un secondo zero. In questo modo tecnicamente si evita di avere troppi problemi a siogliere le volte nel caso in cui le cime fossero andate troppo in tensione.
Non solo il nodo di bitta, ecco altri esempi.
Un altro nodo che può tornarci utile e che resiste bene alle tensioni è la gassa ad amante. In sostanza si crea un oocchiello sicuro e facile da sciogliere in qualsiasi circostanza.
Per eseguirla si inizia creando un occhiello e portando il dormiente sopra il corrente.
Successivamente si fa passare da sotto il corrente nel collo che si è formato, per poi farlo passare sotto al dormiente quasi come se si abbracciassero.
Per cocludere la gassa ad amante, il corrente torna nel collo parallelamente a se stesso e, serrando, il nodo è fatto.
Bisogna però ricordare una cosa importantissima, la gassa ad amante è resistente alla tensione solo quando essa stessa è in tensione. Questo accade perchè nel caso in cui non lo fosse, potrebbe sciogliersi facilmente da sola. Dall’altra parte, fare questo nodo su una cima già in tensione è praticamente impossibile.