A tanti diportisti l’estate sembra appena iniziata. Di più: sembra ieri che, in una bella giornata di primavera, si è finalmente posto il termine al lungo rimessaggio invernale della barca, con le varie pulizie e la prima uscita. Ma non ci sono dubbi, i mesi più caldi dell’anno stanno volgendo al termine, e si sta chiudendo quindi il sipario sulla stagione del diporto 2023. Sia chiaro: è assolutamente possibile continuare a navigare anche in ottobre come anche nelle belle giornate invernali, ma siamo anche consapevoli che per molti diportisti l’inizio dell’autunno coincide con il rimessaggio della barca. Per molti quella di quest’anno sarà l’ennesima operazione di routine, con il rimessaggio in acqua o a secco dello scafo, con i classici interventi di manutenzione, e via dicendo. Per altri invece questo sarà un inverno più importante: dopo anni di navigazione di vita di bordo, dopo miglia e miglia su varie rotte, arriva il momento di pensare a una manutenzione straordinaria. Insomma, prima o dopo arriva per tutti il momento del refitting della barca, e settembre è certamente il mese adatto per iniziare a progettare questo intervento eccezionale. Ma cos’è il refitting di un barca, nel concreto?
Cos’è il refitting di una barca
Chi mal sopporta gli anglicismi, anziché parlare di refitting di una barca, può benissimo parlare di manutenzione straordinaria, oppure di “riequipaggiamento”, che sarebbe di fatto la traduzione letterale del termine inglese. Di certo però il termine refitting negli ultimi anni è molto utilizzato, a indicare per l’appunto un processo di manutenzione eccezionale – una tantum – per aggiornare, riqualificare e rivalorizzare una barca datata. Si va dunque oltre la semplice manutenzione, puntando non solo al mantenimento della barca, ma anche al suo aggiornamento, e al suo venire maggiormente incontro alle “nuove” esigenze del suo armatore e proprietario. Trattandosi di un una serie di interventi tipicamente abbastanza corposa, è bene pianificare con largo anticipo il refitting di una barca: è proprio per questo che qui nel nostro porto turistico di Genova, tra i posti barca del nostro marina, in questi giorni sentiamo ripetere molto spesso queste parole! Ma quali sono gli interventi più comuni quando si tratta del riequipaggiamento di una barca?
I più diffusi interventi
Dunque, gli interventi di refitting possono essere i più diversi, mirando di volta in volta alla conservazione, all’ammodernamento o alla personalizzazione della barca. Tanti interventi possono essere considerati come “di manutenzione straordinaria obbligatoria”: pensiamo per esempio al riverniciare completamente lo scafo, alla manutenzione straordinaria dell’impianto elettrico per le barche più datate, alla sostituzione della tappezzeria dopo anni di utilizzo, della sostituzione del cordame e via dicendo. Ci sono poi degli interventi che invece non sono conserativi, quanto invece decisamente evolutivi, tutt’altro che obbligatori, ma dettati dalle esigenze dell’armatore. Pensiamo per esempio a chi decide di installare un condizionatore all’interno della propria barca che ne era sprovvista, oppure a chi opta per l’installazione di un bagno aggiuntivo. Continuando verso gli interventi più importanti, non è poi così rara la richiesta di allungare la plancetta di poppa, un lavoretto che fa effettivamente gola a tanti diportisti. E ancora, si parla della sostituzione totale degli interni in legno o della loro verniciatura, nonché di interventi mirati come i trattamenti antiosmosi, oppure la sostituzione dell’elica rovinata dal tempo, dall’usura e dalla cavitazione.
La tua barca si avvicina al momento topico del refitting? Oppure può ancora andare avanti per anni accontentandosi della sola manutenzione ordinaria, forte della sua gioventù, facendo ancora assolutamente bella mostra di sé tra i posti barca dei porti turistici e le calette più desiderate?