Come ogni anno, la città di Recco si prepara a dare il via alla Sagra del Fuoco, l’appuntamento più atteso per gli abitanti locali e non solo. L’evento ha avuto origine nel 1824, quando la patrona del paese, la Madonna del Suffragio, venne incoronata dal cardinale Lambruschini.
Da allora l’8 settembre è diventato una data marchiata a fuoco nel calendario dei recchelini, in tutti i sensi. I sette quartieri della città infatti si organizzano per realizzare lo spettacolo pirotecnico più entusiasmante, cercando di stupire a colpi di effetti speciali.
Per le prime 150 edizioni ogni quartiere sparava i fuochi d’artificio dalla propria zona di competenza, poi il mare è stato deciso come base per tutti gli spettacoli. Motivi di sicurezza, ma forse anche di avvicinamento tra realtà in fondo accostate dalla forte espansione urbana.
Le sere del 7 e 8 settembre sono quindi dedicate a una tradizione a cui Recco non potrebbe mai rinunciare, in una sfida che mescola l’orgoglio di appartenenza alla consapevolezza di portare avanti uno show meraviglioso da ormai due secoli. Un evento talmente sentito che ben 140 recchelini hanno conseguito l’apposito patentino. L’età varia dai 18 anni del più giovane, il minimo consentito, ai 78 del più anziano.
La lunghissima due giorni di fatto non conosce pause, perché alle 3.30 vengono sparati colpi di cannone a salve per salutare la nascita della Vergine Maria. Una volta terminati questi, si passa alla tradizionale messa all’alba, per poi chiudere appunto con i fuochi della seconda serata.
Solo chi ama il mare sa apprezzare a pieno lo splendore dei colori dei fuochi che illuminano la notte stellata ligure, riflettendosi sull’immensa distesa d’acqua. Un’esperienza di rara bellezza, un dipinto impressionista in cui sono le cromie a vincere sull’occhio dell’osservatore. Tutto con lo sciabordio delle onde in sottofondo, che nel buio notturno è amplificato da una vista limitata.
Di più non si può dire a parole, se non rischiando di rovinare l’estasi sensoriale derivata dalla combinazione di luci, colori, rumori e profumi tipici della costiera ligure. Un’esperienza da vivere in prima persona, assaporando ogni particolare dei luoghi circostanti. L’idea migliore è partire dal capoluogo della regione, salpando di sera con la barca da marina Porto Antico, e attraversare il golfo di Genova, fino a ormeggiare al largo di Recco per godersi i fuochi da una postazione privilegiata. Magari con in mano una squisita focaccia con il formaggio, giusto per completare il quadro perfetto.