Lo staff del Marina Porto Antico vi svela i segreti del carteggio per non perdere la rotta lungo la traversata

Sono quasi ultimate tutte le manutenzioni necessarie dopo la pausa invernale e, nel corso di alcune uscite domenicali, si è ripresa la mano sulle regolazioni più fini, come se non si fosse mai cessato di navigare per tutto questo tempo.
Solo lì al tavolo di carteggio si nasconde qualche perplessità, amnesie o, ammettiamolo francamente, mancanza di quell’esercizio continuo che aiuta ad assimilare completamente la materia. Nell’uscita giornaliera con gli amici o nella regata di circolo a che serve tener conto della “declinazione”? Ci accorgiamo perciò che siamo effettivamente a corto di allenamento.

Oggi, nel terzo millennio, siamo circondati dall’elettronica ovunque, in ufficio, a casa e naturalmente in barca, per cui star a parlare di carteggio tradizionale può sembrare anacronistico, ma, oltre all’ineludibile black out dell’impianto elettrico di bordo, confidare solamente nell’elettronica equivale ad assegnare la calcolatrice a un bambino senza avergli insegnato a far di conto o ad imparare a memoria le tabelline.

Riteniamo che ciò sia un po’ esagerato, anche se questo antico strumento conserva un grande fascino e colui che possiede le capacità di usarlo merita un particolare rispetto. Per tutti gli altri comuni mortali invece, che al massimo percorrono in lungo e in largo le coste casalinghe o la consueta traversata per raggiungere l’isola difronte, sarà sufficiente conoscere le tecniche di una corretta navigazione prevalentemente costiera e avere un’ottima bussola se talvolta la rotta diventa d’altura.

La navigazione così detta d’altura si ha quando tutto attorno alla barca si vede solo mare e allora si è obbligati a ricorrere ai calcoli sulla direzione e sul cammino percorso, valutando la presenza di eventuale scarroccio o di correnti di superficie. Ecco che nonostante il fiammante “plotter cartografico” o il nuovo modello di “GPS”, sul tavolo di carteggio o nei pressi, dovremo avere gli oggetti indispensabili per eseguire un corretto carteggio nautico.

Il binocolo fa parte delle dotazioni obbligatorie di sicurezza ed è indispensabile per avvistare ciò che ci circonda. Ricordatevi che un binocolo troppo potente soffre delle vibrazioni o rende impossibile la ricognizione con il mare leggermente mosso, per cui orientativamente il classico 7×50 è lo strumento ideale che viene consigliato per tale funzione.

Per completare l’attrezzatura da carteggio sono indispensabili: un compasso a due punte, due squadrette o le parallele, che vi suggeriamo di sostituire con il comodissimo rapportatore bretone (ndr, mal visto dalle commissioni d’esame) con il quale si risolvono tutti i problemi di tracciatura delle rotte. Una o due matite a punta morbida, la gomma per cancellare e il blocco per appunti completano il set del navigatore.

Se vi andrà bene guadagnerete l’eterno rispetto dell’equipaggio, altrimenti offritevi subito di pagare la cena che forse comunque dovevate offrire e probabilmente dimenticheranno quell’errore veniale che avrete commesso.