Qualche settimana fa, parlando delle escursioni in barca da Genova, abbiamo parlato del Santuario Internazionale Pelagos, ovvero del grandissimo santuario dei cetacei che prende posto proprio lì, di fronte ai posti barca nostro porto turistico di Genova: non è certo un caso se il Marina Porto Antico è un punto privilegiato per partire in barca e trovarsi in poco tempo lì dove si muovono quotidianamente banchi di tonni, delfini, pesci luna e capodogli. Ma cosa rende questa area del mar Ligure così rigogliosa di vita? Le spiegazioni sono tante, ma una è sicuramente collegata alla grande profondità che il mare raggiunge, soprattutto – nell’area davanti a Genova – in corrispondenza dei cosiddetti canyon sottomarini di Genova, delle lunghe incisioni lungo il fondale del Mar Ligure. Per capire di cosa stiamo parlando, è sufficiente dare un’occhiata alle immagini satellitari di Google Maps; si scorgeranno in modo molto distinto due linee estendersi da Genova verso sud-ovest. Ma come sono fatti i canyon sottomarini di Genova, e come si sono formati?Cosa sono i canyon sottomarini di Genova?
Il Mediterraneo ospita molti canyon sommersi. Si trovano depressioni e canali di questo tipo lungo le coste francesi, nei pressi di Malta, ma anche lungo le coste dell’Egitto e del Libano. Ovviamente ci sono dei canyon sottomarini anche in altre parti del mondo: in California per esempio è presente una voragine di ben 153 chilometri, che raggiunge i 3.600 metri di profondità.
I canyon sottomarini di Genova, in ogni caso, sono i più profondi del Mediterraneo. Queste due enormi fenditure scolpiscono il fondale del mare per circa 70 chilometri di lunghezza, arrivando a una profondità di 2.400 metri. Si tratta di “valli” sottomarine estremamente strette, le cui pareti sono molto pendenti: proprio per questo si parla di canyon.
Come si sono formati
La domanda sorge spontanea: come si sono formati questi canyon che sembrano partire proprio di fronte al nostro porto turistico di Genova? I responsabili di questa erosione del fondale marino sono i due torrenti più grandi di Genova, ovvero il Bisagno e il Polcevera. Fu proprio l’acqua che correva nei letti di questi fiumi a scavare il suolo, creando queste profonde depressioni. Si parla ovviamente di un’era molto lontana, ovvero del Messiniano, più di 5 milioni di anni fa: il Mediterraneo a quel tempo era asciutto, per via della chiusura dello Stretto di Gibilterra (va infatti sottolineato che il bilancio idrico del Mar Mediterraneo è in linea di massima negativo, e che questo bacino è come lo conosciamo proprio grazie alla corrente atlantica in entrata). Ecco che allora i due torrenti correvano su un terreno altrimenti asciutto, erodendo il suolo, per poi finire in quello che doveva essere un lago salato. Solo dopo un periodo che si calcola di circa 600 mila anni lo Stretto di Gibilterra si riaprì, con il mare a ricoprire tra le altre cose le “valli” create dai torrenti genovesi, che dovevano essere al tempo decisamente irruenti.
Non gli unici canyon di Genova
Per via della grande profondità, per le correnti abissali e per la grande quantità di cibo, balene, squali, delfini e altri stupendi animali marini abitano il mare che si presenta davanti a Genova, in corrispondenza dei suoi canyon.
Occhio: va detto che qualcuno, parlando dei canyon liguri, potrebbe riferirsi non tanto a queste depressioni sottomarine, quanto invece ai canyon della Val Gargassa, una valle che si trova a pochi chilometri da Genova, nel Parco Naturale Regionale del Beigua. Qui si trovano veri e proprie canyon rocciosi, con gole profonde, guglie, bastioni rocciosi e via dicendo.