È finalmente giugno: ormai praticamente tutti quanti i diportisti hanno rimesso in mare le proprie
barche, portando a termine la manutenzione del post rimessaggio invernale, in vista delle escursioni
in barca e delle crociere estive. Il nostro porto turistico di Genova è già infatti bello vivace, e nei
nostri posti barca si muovono scafi d’ogni tipo, dal tipico gozzo ligure fino ai più prestigiosi yacht.
Grandi o piccole, modernissime o tradizionali, tutte le unità da diporto devono però fare i conti, per
obbligo di legge e per buonsenso, con le dotazioni di sicurezza. Ecco che allora, prima di lasciare
il proprio posto barca e dirigersi verso il largo, è sempre bene controllare a inizio estate se tutte le
dotazioni di sicurezza necessarie sono presenti, se sono tutte in buono stato e tutti raggiungibili.
Ecco quali controlli fare!
Quali sono gli obblighi di legge
Come è noto le dotazioni di sicurezza obbligatorie sono definite dal legislatore in base alla distanza
dalla costa che si intende raggiungere con la propria barca. Tali liste – che per le barche che
navigano lontane dal litorale sono effettivamente molto lunghe – non mancano mai di suscitare
lamentele tra i diportisti, che spesso preferirebbero spendere in modo diverso il budget a
disposizione della propria barca, nonché tenere liberi i gavoni per ospitare altri accessori. Ma è
anche vero che in certi casi le stesse dettagliate regole del Codice della Nautica lasciano dei gap
che sarebbe meglio colmare con il proprio buonsenso, facendo quindi più dello stretto necessario a
livello legale: perché per esempio oltre le 6 miglia è obbligatoria la zattera di salvataggio costiera,
laddove invece oltre le 3 miglia non è d’obbligo nemmeno imbarcare un “atollo” di salvataggio?
In ogni modo, le basi della normativa le si conosce: chi naviga entro un miglio dalla costa deve
avere a bordo semplicemente un giubbotto di salvataggio, un salvagente anulare con cima, una
pompa e un mezzo antincendio. Chi invece vuole navigare entro le 3 miglia deve invece
aggiungere anche una boetta fumogena, 2 fuochi a mano e un segnale sonoro, da corredare con la
presenza obbligatoria delle luci di via. Superate le 3 miglia, ma restando entro le 6 miglia, il
corredo di dotazioni di sicurezza deve contare anche 2 razzi a paracadute.
È poi dalla navigazione entro le 12 miglia che la lista delle dotazioni di sicurezza diventa corposa,
con l’ingresso della zattera di salvataggio costiera, della bussola nautica nonché del VHF marino.
Chi supera le 12 miglia deve invece avere la zattera di salvataggio vera e propria, nonché altri
accessori obbligatori come orologio, binocolo, barometro, cassetta di pronto soccorso
regolamentare, carte nautiche, riflettore radar e segnale comico.
Il numero di persone a bordo
Tra i nostri posti barca a Genova capita non di rado di udire interpretazioni stravaganti delle leggi
relative alla sicurezza durante la navigazione, a partire dalla gestione delle dotazioni di sicurezza.
Vale per esempio la pena sottolineare che il possesso non è sufficiente: gli articoli presenti a bordo
devono essere prima di tutto coerenti con il numero di passeggeri imbarcati. Ecco che allora chi
avrà un equipaggio di 8 persone a bordo dovrà vantare come minimo 8 giubbotti di salvataggio
(sarebbe meglio averne anche uno di riserva) nonché, in caso di navigazione oltre le 6 miglia, una
zattera regolamentare in grado di accogliere almeno 8 persone.
Le scadenze delle dotazioni di sicurezza
Altro dettaglio che è sempre bene evidenziare è il fatto che le dotazioni di sicurezza non sono
eterne, anzi. La zattera di salvataggio, per esempio, deve essere sottoposta a revisione regolare nel
tempo, e questo obbligo è previsto sia per il modello costiero che per il modello oltre le 12 miglia;
la prima revisione deve essere fatta a 3 anni dall’acquisto, mentre le successive devono essere fatte
ogni 2 anni. Altre scadenze e controlli da tenere a mente sono poi le date relative a estintori, fuochi,
dispositivi medici contenuti nella cassetta di pronto soccorso e via dicendo. Anche i giubbotti di
salvataggi dovrebbero esser controllati, in particolar modo quelli autogonfiabili: grande attenzione
deve essere riconosciuta al controllo degli inneschi, che scadono tipicamente dopo 4 o 5 anni.
Le multe per chi non rispetta gli obblighi
Avere a bordo le dotazioni di sicurezza è prima di tutto una questione di buon senso. Di certo, però,
la presenza di sanzioni per chi non rispetta la regola è a sua volta un forte motivatore! È bene
quindi sapere che il diportista che viene colto dall’autorità a non rispettare in pieno l’elenco delle
dotazioni minime di sicurezza e dei mezzi di salvataggio va incontro a una sanzione compresa tra i
207 euro e i 1.033 euro; nel caso dei natanti, le sanzioni vengono automaticamente dimezzate.
La raggiungibilità delle dotazioni di sicurezza
Riassumendo: le dotazioni di sicurezza da caricare a bordo devono essere regolate in base alla
distanza dalla costa che si intende raggiungere. Ma devono essere gestite anche in base al numero di
passeggeri a bordo, nonché controllate nel tempo per avere la certezza di non fare affidamento su
dispositivi che, al momento dell’emergenza, si riveleranno vecchi o inutilizzabili. Si pensi alle
conseguenze drammatica di lanciare in mare una zattera di salvataggio durante l’emergenza e di
vederla sgonfia e inutilizzabile! Non è però tutto qui: tutte le dotazioni di sicurezza devono essere
facilmente raggiungibili, senza quindi essere disperse in gavoni strapieni. Il rischio è di non
trovare il necessario al momento del bisogno, o di sprecare minuti preziosi in momento in cui non si
dovrebbe buttare nemmeno un secondo di troppo. Sempre seguendo questo ragionamento, tutti
quanti a bordo dovrebbero sapere dove trovare i giubbotti di salvataggio, così come più di una
persona dovrebbe essere istruita per capire come mettere in funzione la zattera di salvataggio in
caso di emergenza.