cosa fare in barca

Pompa di sentina in porto: perché tenerla accesa

Anni fa la Boat Owners Association of the United States, ovvero l’associazione dei diportisti degli
Stati Uniti d’America (che conta più di mezzo milione d’iscritti), commissionò un’indagine per
capire come le barche da diporto affondano. Scontri in alto mare? Pirati? Macché: quello studio
rivelò che il 69% delle barche affonda mentre è agli ormeggi all’interno di un porto. Solamente la
fetta restante, ovvero il 31%, affonda lontano dal proprio posto barca. Diavolo, che un porto sia un
luogo così pericoloso? In realtà sappiamo che nella gran parte dei casi le barche che affondano in un
porto turistico lo fan per dei problemi interni: lo stesso report della Boat Owners Association ci dice
per esempio che un 39% delle barche che affondano nei propri posti barca all’interno dei porti lo fa
per via di problemi legati alla corrosione e all’usura, e quindi per prese a mare rotte, per tubi che
perdono, e via dicendo. Per curiosità, vale la pena sottolineare invece che, fuori dai porti turistici,
il 41% delle barche affonda per degli scontri, che siano collisioni con altre barche o con dei porti.
Insomma, la morale della storia è che affondano più barche in porto che in mare. Che cosa
dobbiamo imparare da questi numeri? Prima di tutto, che la manutenzione della barca è sacra; in
secondo luogo, che la scelta del porto turistico in cui attraccare è importantissima (nel nostro caso
parliamo di posti barca protetti dalla diga foranea del Porto di Genova, che non temono
mareggiate, e dalla presenza assidua di ormeggiatori); infine, che si farebbe sempre bene a tenere
accesa una pompa di sentina, anche in porto. Ma quale pompa si dovrebbe scegliere a questo
scopo?

pompa di sentina

La pompa di sentina in breve
Facciamo una brevissima presentazione della pompa di sentina per chi non avesse ben chiaro
l’argomento. Con questo termine si indica un dispositivo – che come vedremo può essere attivato e
azionato in diversi modi – che ha l’obiettivo di rimuovere l’eventuale acqua che ristagna
all’interno della barca, e più nello specifico nella sua zona più bassa, per l’appunto detta sentina. E
come ci finisce l’acqua in quel luogo? Certo, si pensa subito a una collisione, e quindi alla rottura
dello scafo con conseguente flusso d’acqua. Ma in realtà nella maggior parte dei casi le cause che
portano acqua in sentina sono altre: pensiamo a delle semplici infiltrazioni d’acqua piovana, che
dal ponte si fa spazio fino alla sentina; a degli spruzzi delle onde; a delle perdite dell’impianto
idraulico della barca, oppure a delle infiltrazioni dalle prese a mare. Ecco, in tutti questi casi la
pompa di sentina ha il compito di portare l’acqua all’esterno, così da evitare (o nelle ipotesi
peggiori rallentare) l’affondamento della barca.

pompa di sentina

Tipologie di pompa di sentina
Non esiste un’unica tipologia di pompa di sentina. È possibile dividere il mondo delle pompe di
sentina in due grandi gruppi, ovvero in pompe ad azionamento manuale e in pompe ad
azionamento elettrico. Le prime come si può immaginare sono semplici ed economiche, ma
richiedono per l’appunto la presenza di una persona ad azionare lo stantuffo; le seconde sono più
complesse e più costose, ma hanno l’indubbio pregio di funzionare da sole, a patto di avere
elettricità a disposizione. Ci sono inoltre, più nello specifico, anche delle pompe di sentina elettriche
automatiche: sono proprio queste le grandi alleate delle barche ormeggiate in porto.
Perché la pompa di sentina è importante anche (e soprattutto) in porto.

Una barca può starsene ormeggiata in porto in perfetta solitudine per giorni, settimane, mesi. E
certo, ci sono porti turistici che offrono un servizio di sorveglianza continuo, ma ci sono anche altre
strutture che non riescono ad offrire un servizi simile a tutti i posti barca. Cosa potrebbe accadere se
temporale dopo temporale l’acqua piovana si accumulasse? E se scoppiasse un tubo? E ancora, se
un rubinetto perdesse, se una presa a mare si danneggiasse? Anche una perdita piccola, ma continua
e nascosta, può portare una barca ormeggiata in un porto poco o per nulla sorvegliato ad adagiarsi
sul fondo, con costi importantissimi, o con danni irrecuperabili! Ecco che allora una pompa di
sentina ad accensione automatica può fare un enorme differenza: grazie a un interruttore a
galleggiante (o a meccanismi simili) la pompa di sentina si accende da sé, senza intervento umano,
iniziando a sputare l’acqua fuori dalla barca. Va peraltro detto che, in una barca ormeggiata in porto,
lo spruzzo dell’acqua e il ronzio della pompa diventano a loro volta un segnale sufficiente per
intervenire, individuando tempestivamente il problema.

I consumi della pompa di sentina
Verrebbe da domandare: ma come tenere sempre accesa la pompa di sentina, anche quando si è
ormeggiati? Di fatto, in un porto che prevede una rete elettrica, il problema non sussiste. Detto
questo, una pompa da 12 Volt con una portata di circa 60-70 litri può consumare quasi 10 ampere:
si capisce dunque che una pompa di sentina può avere un fabbisogno importante, che durante la
navigazione può essere soddisfatto dal motore, mentre una volta nel porto farebbe bene ad avere il
“supporto” dalla banchina!

Quali e quante pompe per la tua barca?
Dunque, quale pompa di sentina acquistare per la propria barca? In linea di massima, chi ha una
barca in legno (che prevede normalmente delle piccole infiltrazioni); chi ha una barca abbastanza
grande; chi ha una barca che passa lunghi periodi ferma in porto; ecco, tutte queste persone
farebbero bene a installare una pompa di sentina automatica, laddove in altri casi, per esempio in
barche che vengono sempre tirate fuori dall’acqua e carrellate, potrebbe bastare effettivamente una
pompa non automatica. Va sottolineato infine che spesso una sola pompa non è sufficiente: su
un’imbarcazione di dimensioni medie sarebbe bene installare tre pompe, per avere una portata
sufficiente per garantire nella maggior parte dei casi uno svuotamento sufficientemente

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