La check list prima di rimettere la barca in acqua

Anche quest’anno finalmente è arrivata la primavera: sul nostro porto turistico di Genova splende
il sole. E se è vero che l’attività tra le banchine del nostro marina nel centro storico di Genova
non viene mai meno, e che anche d’inverno tra i nostri posti barca c’è movimento, è senz’altro
vero che è adesso, a partire da aprile, che gli ormeggi si vivacizzano nuovamente. Le temperature
aumentano, le giornate sono più lunghe, e sempre più naviganti ci contattano per prenotare dei
posti barca a Genova, in vista di brevi uscite nei fine settimana o crociere più lunghe nelle acque
del Mediterraneo. In effetti per molti naviganti questi sono i giorni della fine del rimessaggio
invernale:
dopo mesi di stop, le barche – molte delle quali hanno passato la stagione fredda a secco
– vengono rimesse in acqua, pronte per riprendere il mare. Ma attenzione, prima di riprendere
davvero la navigazione ognuna di queste imbarcazioni, piccola o grande, a vela oppure a motore,
deve essere controllata in lungo e in largo, per poter garantire una navigazione sicura e
confortevole. Oggi vogliamo quindi proporre una lista degli aspetti da controllare a primavera,
prima di rimettere la barca in acqua. Ecco la nostra check list!

12 cose da controllare prima di rimettere la barca in acqua

  1. Antivegetativa: tra le cose fondamentali da controllare prima di rimettere la barca in acqua
    in primavera c’è ovviamente lo scafo. Il diportista deve assicurarsi che non siano presenti
    danni o ammaccature allo scafo o alle sue appendici – dovute magari all’appoggio stesso
    negli stalli per il rimessaggio – per poi dedicarsi alla carenatura e quindi all’applicazione
    dell’antivegetativa, così da proteggere il proprio scafo e mantenerlo quanto più liscio
    possibile
  2. Motore: entrobordo, entrofuoribordo o fuoribordo, in tutti i casi il motore deve essere
    controllato per bene prima di dare il via alla nuova stagione nautica, soprattutto se è stato
    effettivamente fermo per mesi. Ecco allora che la revisione classica prevede il cambio
    dell’olio, la sostituzione o eventualmente la pulizia dei filtri, il controllo della cinghia, del
    tubo di scarico, nonché del sistema di raffreddamento. In questo modo si potranno ridurre le
    brutte sorprese nei mesi successivi.
  1. Dotazioni di sicurezza: fin troppo spesso le dotazioni di sicurezza della barca rimangono
    dimenticate in un qualche gavone, forti del pensiero che “è sufficiente averle”. Ma ci sono
    dotazioni di sicurezza che devono essere controllate nel tempo, altre ancora che hanno una
    data di scadenza, e altre ancora che devono essere sottoposte regolarmente a revisione. Non
    è tutto qui: sarebbe bene anche dedicare del tempo a mettere in ordine questi dispositivi, in
    modo che siano facilmente raggiungibili in caso di emergenza.

4. Pompa di sentina: la pompa di sentina è un dispositivo obbligatorio per ogni scafo che si
allontana dalla costa. Che sia manuale, elettrica o automatica, è bene accertarsi che la pompa
funzioni per bene, controllando eventualmente che il filtro sia pulito e che l’eventuale
sensore si attivi al momento del bisogno, ovvero in presenza di acqua.

5. Impianto elettrico: prima di rimettere in acqua la barca in primavera è bene ricordarsi
anche dell’impianto elettrico, a partire dal controllo delle batterie. Sono state scollegate tutto
l’inverno? Allora è bene ricollegarle e ricaricarle, non prima di aver pulito e ingrassato i terminali. Dopodiché, prima di lasciare il posto barca, sarà bene assicurarsi che ogni utenza funzioni.

6. Serbatoio acqua dolce: per la doccetta, per l’uso del wc nautico e via dicendo, tutte le
barche di dimensioni più che minime hanno a bordo un serbatoio per l’acqua dolce, sia
questo piccolo o grande. Dopo il lungo rimessaggio invernale è bene controllare questi
contenitori, così come tutti gli elementi a essi collegati, dai filtri all’autoclave, utilizzando
dei prodotti appositi per la loro pulizia interna, così da poter contare su dell’acqua dolce
salubre.

7. Cime: il diportista saggio sa che le cime vanno controllate prima del rimessaggio invernale,
o che comunque vanno rimosse dalla barca e controllate con calma durante i mesi freddi.
Non è stato fatto? Allora il consiglio è quello di pulire le cime con dell’acqua dolce e
spazzolarle, così da eliminare la sporcizia accumulata e da poterle controllare da vicino, in
modo da individuare facilmente segnali di usura.

8. Interni: le barche che possono contare su dei veri interni presentano qualche lavoro in più in
primavera. È necessario infatti arieggiare, pulire e dedicare del tempo a eventuali tessili
rimasti a bordo durante l’inverno

9. Documenti: chi possiede una barca ha a che fare inevitabilmente anche con un certo numero
di incombenze burocratiche, ovvero con una mole non indifferente di documenti. Prima di
rimettersi in mare in primavera è dunque bene controllare che sia tutto in ordine, tra
assicurazione, licenza di navigazione, certificato di sicurezza, licenza e certificato VHF, e
via dicendo.

MANUTENZIONE BARCA

10. Prese a mare: certamente prima di lasciare il proprio posto barca è d’obbligo dare
un’occhiata alle prese a mare, controllando che siano in forma, e che quindi le valvole non
siano arrugginite o peggio ancora con dei crepi. Si potrà così decidere se procedere con la
loro manutenzione, con olio di gomito e grasso nautico, o con la loro sostituzione.

11. Tender: il tender è ovviamente un’unità a sé stante, e quindi vale per lui buona parte di
quanto s’è detto per la barca che lo ospita. È bene dare un’occhiata al suo piccolo motore
fuoribordo, gonfiarne i tubolari per verificarne la tenuta e per dare un’occhiata allo scafo,
fare una pulizia generale, e via dicendo.

MANUTENZIONE BARCA

12. Sartiame e vele: i velisti, prima di rimettere in acqua la barca in primavera, devono
affrontare qualche incombenza in più. È bene dare un’occhiata all’albero, cercando per
esempio degli eventuali segnali di ossidazione, e per testare la salute dei rivetti; è necessario
poi dedicare attenzione al sartiame, dando quindi un’occhiata ai cavi, agli stralli, alle sartie,
alle crocette, per verificare che sia tutto in ordine, che non ci siano segni di usura o crepe, e
che i cavi siano posti alla giusta tensione. E poi ci sono ovviamente le vele: prima è bene
verificare la salute delle loro cuciture, poi è il caso di issarle per verificare che sia
effettivamente tutto in riga.

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